Pd, Poliambulatorio castellanese struttura inadatta

Il Partito Democratico di Castelsardo e Tergu, interviene a sostegno del presidente del distretto Asl di Sassari, Pietro Carbini – sindaco di Santa Maria Coghinas – sulla questione relativa alla funzionalità e fruibilità del poliambulatorio castellanese, risorsa fondamentale per il territorio e la comunità, servizio importante e imprescindibile che deve essere garantito ed espletato al massimo delle possibilità. Il tutto solo e soltanto per il bene dei cittadini, di Castelsardo e Tergu, regola comunque valida per l’intero territorio.

 

Proprio il presidente Carbini, ha sottolineato che «in occasione della apposita conferenza riunita presso la direzione generale della Asl, è stato giustamente evidenziato che gli utenti dei paesi limitrofi lamentano la scarsa attenzione da parte degli organi istituzionali e chiedono di dare maggiore sicurezza e dignità al servizio svolto nel poliambulatorio di Castelsardo – proprietà della Asl -, dato che un mancato intervento a riguardo, operato nel breve periodo, potrebbe mettere a rischio il proseguo dell’attività di assistenza sanitaria».

 

Lo stesso presidente, assieme a una rappresentanza di sindaci del territorio, sta predisponendo un calendario per organizzare visite ad hoc alle strutture e verificare le condizioni logistiche dei vari poliambulatori del distretto socio sanitario di Sassari: «Con la salute non si può né deve scherzare – attacca deciso il presidente Pietro Carbini -. Proprio per questo pertanto non saranno fatti sconti a nessuno, non intendiamo fare sconti a nessuno».

 

Gian Franco Satta, sindaco di Tergu: «La salute è un diritto primario del cittadino, che va garantito a prescindere da difficoltà e contingenze. È nostro dovere, come amministratori, difendere i nostri cittadini, e far si che le strutture del nostro territorio siano funzionali al rispondere alle esigenze della popolazione. A maggior ragione se l’oggetto del contendere è la salute».

 

A sostegno della tesi anche la testimonianza di un operatore sanitario del territorio: «Gli spazi sono piuttosto ristretti, gli amministrativi  lavorano in un bugigattolo, idem gli infermieri che prendono le prenotazioni degli esami ematochimici. La sala d’aspetto non ha posti a sufficienza e non garantisce alcuna privacy. Ma la cosa più eclatante è che l’ascensore che dovrebbe consentire l’accesso al piano superiore dove é in funzione il consultorio familiare e l’ufficiale sanitario, accessibile quindi alle mamme con il passeggino oltre che ai disabili, é fornito di un bel gradino che lo rende…inaccessibile». 

Leave a Comment