Nuova rete ospedaliera, a Sassari l’assessore Arru
L’esponente della Giunta Pigliaru ha ascoltato le richieste del territorio. «Lavoriamo per recuperare risorse importanti». Il nodo del primo livello ad Alghero e Ozieri
Sassari. Un incontro con i sindaci, presenti i vertici di Aou e Asl, ma anche parlamentari e consiglieri regionali. Lo scorso 28 settembre l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru era a Sassari per la riunione della Conferenza dei sindaci, che si è aperta con l’approvazione all’unanimità del bilancio 2014 della Asl. Poi l’atteso intervento dell’assessore, che ha analizzato il documento approvato dai primi cittadini del nord ovest della Sardegna un paio di settimane fa. Tanti i punti da chiarire ma con un elemento che sgombra il campo da ogni equivoco. «Penso che il vostro documento sia condivisibile», ha detto l’assessore, rasserenando così il clima una volta per tutte. Il dialogo con la Regione insomma rimane aperto e ogni decisione sull’organizzazione territoriale della sanità sarà presa seguendo le procedure previste dalla legge e soprattutto ascoltando i sindaci e le singole realtà.
Sassari come Cagliari, ha ribadito Arru. «Per la prima volta Sassari ha il riconoscimento di centro di II livello, esattamente come Cagliari: non si può pensare che le due realtà facciano le stesse prestazioni, considerato che i bacini demografici che coprono sono differenti (500 mila abitanti per Cagliari, 350 mila per Sassari), ma chiedo anche a voi di avere una visione complessiva, regionale della sistema-sanità». Il problema relativamente all’ospedale di primo livello da mantenere nel nord ovest è allora un altro. Se gli stabilimenti (in gergo sanitario si chiamano così) di Alghero e Ozieri, che ne costituirebbero il nucleo, non hanno la rianimazione non ci potrà essere nessun ospedale di primo livello. Anche se una via d’uscita potrebbe essere trovata, d’intesa con gli uffici della Regione. Va allora tutto studiato e definito nel dettaglio, sebbene questo dovrebbe alla fine costituire l’ostacolo principale. Una risposta diretta allora al sindaco di Ozieri, Leonardo Ladu, che presiede la conferenza sanitaria dei sindaci e che nelle scorse settimane ha lanciato l’allarme: i piccoli ospedali, tra cui quelli di Ozieri e Alghero, rischiano un serio ridimensionamento.
La bozza di riforma della rete ospedaliera – ha ripetuto l’assessore – è però per il momento un documento di discussione. «Abbiamo – ha detto – un modello organizzativo incentrato sull’ospedale, ma questo non serve per tutte le soluzioni. Non stiamo ragionando in termini ragionieristici, né sposando a piè pari quanto indicato dalla normativa nazionale: se così fosse, dovremmo chiudere molti dei cosiddetti piccoli ospedali, tra gli attuali 29. Noi non stiamo facendo classifiche, ma classificazioni basate sui volumi di prestazioni e sugli esiti, oltre che sulla popolazione. Stiamo lavorando per mettere in rete i servizi». Il progetto è ancora una bozza. «Al termine di questi confronti trarremo le conclusioni, perché niente è definitivo. Sarà, quindi, la Giunta a fare le sue scelte».
L’hub di Sassari avrà il suo polo pediatrico, con 43 posti tra Sassari e il Presidio ospedaliero di Alghero e Ozieri. «Per quanto riguarda la radioterapia, nessuno ha mai parlato di toglierla a Sassari, che lavorerà in rete con il Businco di Cagliari. Quest’ultimo è ormai consolidato come centro regionale di riferimento anche per l’oncoematologia, essendo quello più vicino ai parametri nazionali sui bacini». Per quanto concerne la Breast Unit, l’assessore ha rassicurato sul fatto che ci sarà anche a Sassari in capo all’Azienda ospedaliero-universitaria e si sta lavorando sull’integrazione dei percorsi di cura, dalla diagnosi alla riabilitazione. C’è stata un’apertura anche sulla chirurgia toracica (che ora Sassari non ha) e l’invito a vedere in termini di accrescimento la collaborazione con il Mater Olbia: «Non va visto come un ennesimo ospedale privato – ha detto l’assessore – ma come una struttura integrata con la nostra rete».
Arru ha chiuso il suo intervento con l’impegno a trovare nuove risorse per costruire l’ospedale di Sassari: «Sono pronto ad andare a Roma, con il presidente Pigliaru, dal ministro Del Rio per chiedere 100 milioni per far sì che in tempi rapidi si possa avere un ospedale più moderno e più all’avanguardia». Stesso discorso per Alghero, dove si potrà lavorare a un nuovo ospedale, recuperando 250 milioni, ora fermi a Roma per la mancata approvazione, da parte della Sardegna, della riorganizzazione della rete ospedaliera.