Mettere al centro il lavoro, il grido degli infermieri a Montecitorio

Più di mille infermieri stamattina davanti a Montecitorio, per esprimere la propria protesta contro il blocco del turn-over, il blocco salariale e il DDL stabilità, che rischia di impoverire ulteriormente una categoria già stremata dalla carenza cronica di personale, mentre i giovani laureati in infermieristica restano disoccupati. E’ per manifestare questo stato di tensione che il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, ha indetto per oggi uno sciopero di tutto il personale infermieristico pubblico.L’adesione è stata massiccia, sottolinea il Segretario Nazionale Andrea Bottega, anche se è ancora presto per avere stime precise. Dalle segreterie provinciali arrivano dati di partecipazione oltre l’atteso, con 30.000 di interventi già programmati e rimandati, prestazioni ridotte all’essenziale, da nord a sud, pur garantendo la gestione delle emergenze e delle urgenze. La categoria è allo stremo, soffocata dall’invecchiamento (non si assumono giovani in sostituzione dei pensionamenti), dal misero trattamento economico, dai turni massacranti che non rispettano il legittimo riposo e dal dilagante demansionamento, cui gli infermieri vanno incontro dovendo sopperire alla mancanza di operatori e trovandosi a dover svolgere mansioni non proprie, nella maggior parte dei casi di più basso profilo. A questa situazione già estremamente critica si aggiunge l’incertezza derivante dalle misure del DDL stabilità, che rischia di aumentare la pressione sui lavoratori per mantenere gli stessi livelli assistenziali (peraltro già provati dalla carenza di organico) a fronte di risorse in contrazione. Gli infermieri presenti oggi a Montecitorio hanno dato voce alle migliaia e migliaia di colleghi che hanno incrociato le braccia in tutta Italia, ed anche a quelli che non hanno potuto farlo, sia per garantire i livelli assistenziali minimi d’urgenza, sia perché, è bene ricordarlo, molti non si possono permettere di rinunciare a un giorno di paga. Ovunque si sono tenuti presidi locali, con sit in e distribuzione di volantini e materiale informativo per spiegare ai cittadini i motivi della protesta.

Insieme agli infermieri che hanno dimostrato oggi davanti alla Camera, hanno calcato la piazza anche il prof. Ivan Cavicchi, da tempo mentore e convinto sostenitore della “causa” infermieristica del Nursind, nell’ambito di una più ampia e profonda riforma del SSN, e il prof. Saverio Proia, alto dirigente del Ministero della Salute che ha avuto e sta avendo un ruolo di rilievo nella costruzione di un nuovo rapporto di dialogo fra istituzioni e rappresentanza professionale e sindacale, convinto sostenitore e promotore delle cosiddette competenze infermieristiche avanzate o specialistiche. A entrambi il sentito ringraziamento del Nursind per la vicinanza e il contributo concreto e fattivo che stanno dando per l’evoluzione della professione infermieristica.

Replica a caldo il Ministro per la Salute, Beatrice Lorenzin, a margine di un convegno internazionale, dichiarando che le richieste avanzate oggi dal Nursind non rimarranno inascoltate e che lo sblocco del turn-over è un passo essenziale, considerando le migliaia di pensionamenti in corso e la necessità di mantenere adeguati i livelli delle prestazioni sanitarie. Se ne discuterà al Tavolo tecnico istituito all’interno del processo di definizione del nuovo Patto per la Salute. (www.infermieristicamente.it)

 

 

 

 

 

 

 

 

Leave a Comment