Alla Asl di Sassari parte il Progetto Disfagia

Definito un percorso informativo-educativo per la gestione ed il trattamento dei pazienti con problemi della deglutizione

Sassari. La Asl di Sassari ha attivato un percorso informativo-educativo sulla disfagia rivolto a operatori sanitari, socio sanitari e ai familiari che si trovano ad interagire con persone disfagiche.

La disfagia è una patologia della deglutizione molto diffusa tra gli anziani e può provocare delle patologie molte serie. Nonostante si tratti di un problema ampiamente diffuso, esistono dati che indicano che la disfagia è una condizione che resta spesso non diagnosticata e quindi non adeguatamente trattata. La disfagia può avere conseguenze particolarmente gravi, specialmente in termini di denutrizione e disturbi respiratori. «Basti pensare che il 40 per cento dei pazienti che accedono nei reparti di Lungodegenza arrivano malnutriti e disidratati, per cui è importante identificare preventivamente l’esatta natura delle difficoltà del paziente ed individuare il trattamento adeguato. Questo assicurerebbe una riduzione dei ricoveri inappropriati e ripetuti», sostengono dal Servizio Professioni Sanitarie promotore del progetto della Asl di Sassari.

Le statistiche sono significative: il 45 per centi delle persone oltre i 75 anni presenta sintomi di disfagia (European Journal of Public Health Web site 1997) ed è stato valutato che circa il 66% dei pazienti sottoposti a trattamenti di lungo termine al proprio domicilio e/o in istituto soffra in una certa misura di disfagia (fonte Siebens et al. 1986). Cause di disfagia sono i disturbi neurologici come il morbo di Parkinson, SLA, disturbi neuromuscolari e morbo di Alzheimer. Tra i pazienti colpiti da ictus il 30 per centi soffre di disfagia (fonte Barer 1989). Ma anche i pazienti con tumori alla testa ed al collo, ingrossamento della tiroide, stenosi benigne, infezione da HIV, candida o herpes, cause iatrogene come la perforazione dell’esofago durante l’intubazione, la malattia da reflusso gastro-esofageo (GERD) e l’avvelenamento e/o ustioni provocati ad esempio dall’ingestione di prodotti domestici per la pulizia soffrono spesso di disfagia.

Una più efficace prevenzione della disfagia può essere raggiunta con un approccio multidimensionale e un’efficace integrazione socio-sanitaria. La gestione ed il trattamento della disfagia è infatti clinicamente di competenza di un’equipe composta da un otorinolaringoiatra, radiologo, logopedista ed infermiere, ma questo non basta. Per migliorare la qualità della vita e dell’assistenza del paziente non autosufficiente con disturbo della deglutizione l’Azienda Sanitaria Locale ha individuato un vero e proprio percorso informativo/educativo di tutti gli operatori, compresi quelli del volontariato e care-givers che a vario titolo gestiscono pazienti disfagici.

Il progetto, che verrà avviato in fase sperimentale per un anno, ha l’obiettivo di fornire gli strumenti adeguati per individuare meglio la patologia, le cause, i sintomi e intraprendere il trattamento riabilitativo più corretto. Sul campo il progetto sarà condotto da logopediste della Asl che forniranno le indicazioni più giuste per la scelta dei cibi da evitare e quelli da preferire ed insegnare al paziente ed al caregiver le posture più giuste per ottenere una corretta deglutizione.

Il progetto ha ricevuto il plauso della direzione aziendale della Asl di Sassari. «L’assistenza sanitaria deve essere sempre più vicina alle esigenze del cittadino e l’iniziativa del Servizio Professioni Sanitarie va in questa direzione. Intervenire nei confronti di un problema da troppo tempo sottovalutato è una visione moderna della medicina».

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